Monografia a stampa
Recami, Francesco
Colpo grosso ai Frigoriferi Milanesi
Palermo : Sellerio, © 2023
Abstract/Sommario:
Siamo a Milano nel 2012, in un bar chiamato Colpo Grosso, dal nome di un noto programma televisivo di Canale Cinque. Alle 18 in punto entra un signore che indossa un elegante paltò cammello e una sciarpa di cachemire e con in mano una cartella. Il suo nome in codice è “Il solista del mitra”. Deve spiegare ad alcuni complici un consistente colpo con un bottino di losca provenienza, progettato ai Frigoriferi Milanesi, fabbricato fornito di caveau a prova di furto, in passato la Fabbrica ...; [leggi tutto]
Siamo a Milano nel 2012, in un bar chiamato Colpo Grosso, dal nome di un noto programma televisivo di Canale Cinque. Alle 18 in punto entra un signore che indossa un elegante paltò cammello e una sciarpa di cachemire e con in mano una cartella. Il suo nome in codice è “Il solista del mitra”. Deve spiegare ad alcuni complici un consistente colpo con un bottino di losca provenienza, progettato ai Frigoriferi Milanesi, fabbricato fornito di caveau a prova di furto, in passato la Fabbrica del Ghiaccio, dove ne veniva prodotto in grande quantità per essere venduto a coloro che possedevano le ghiacciaie, antesignane dei frigoriferi. Nella zona, polo agro-alimentare di Milano, vi era il mercato dell’ortofrutta, uno ittico e i macelli, attività che utilizzavano lo scalo merci di Porta Vittoria, non più esistente come allora, ma sotterraneo. “Il Solista” spiega gli incarichi di ciascuno: il Piero dovrà essere lo specialista dei mezzi di trasporto, Faccia d’Angelo sarà l’addetto agli strumenti elettronici, la Miciona si comporterà come una sorta di Mata Hari per ottenere le informazioni necessarie, la Piccerella - dotata di capacità trasformistica - farà entrare la banda dove nessuno potrebbe, il Renè - giovane e atletico - sarà l’uomo d’azione mentre la Mantide - donna affascinante - avrà compiti seduttivi per ottenere informazioni.
Così inizia il giallo «Colpo Grosso ai Frigoriferi Milanesi» di Francesco Recami, autore di numerosi libri, tra i quali «Prenditi cura di me», Premio Castiglioncello 2010 e Premio Capalbio, dallo stile di scrittura esilarante e abile nel descrivere i personaggi e gli ambienti.
C’è poi la Casa di ringhiera nella quale la vita si svolge in modo litigioso e maligno, dove vivono la falsa invalida, la signorina Mattei-Ferri, il pensionato Amedeo Consonni, la professoressa Angela, il vecchio Luigi De Angelis che pensa unicamente alla sua Maserati, un allegro gruppo di studentesse di Fashion, coppie di ricchi inquilini e Camilla la bella amante di un architetto che racconta di Yutta, una splendida tedesca, sparita con una fortuna appartenente a un pensionato.
Inutile raccontare la trama dagli sviluppi imprevedibili e divertenti. Il libro di Recami si legge con il sorriso sulle labbra, per non aggiungere infine “Il Nonmondo” ovvero «il posto dove vanno a finire i personaggi finzionali, quando non sono più attivi, non lavorano più non essendo impegnati in storie che abbiano una trama».
Sembra insomma che lo stesso Recami si diverta nello scrivere i suoi libri. Quello che segnaliamo lo ha dedicato ad Andrea Camilleri e al suo libro “Riccardino” uscito nel 2020, un anno dopo la morte dell’autore. Come avviene nel lavoro di Recami per ammissione dello stesso autore, «Camilleri interloquisce col suo personaggio a proposito dello stato d’animo di quest’ultimo, che ambirebbe a rendersi indipendente dalle scelte dell’autore». [pg, dic 2023]
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