Monografia a stampa
Confessioni di una vittima dello shopping
Palermo : Sellerio, © 2014
Abstract/Sommario:
Un romanzo avvincente e attuale quello di Radhika Jha “Confessioni di una vittima dello shopping” pubblicato da Sellerio, una casa editrice come sempre raffinata. L’Autrice – nata a Dehli in India e che ora vive a Pechino dopo essere stata sei anni a Tokyio, esperta di ambiente ed economia – descrive la vita di Kayo, una donna giapponese sposata e madre di due figli, che viene travolta dalla mania del lusso e dell’eleganza divenendo frequentatrice assidua dei centri commerciali dove si ...; [leggi tutto]
Un romanzo avvincente e attuale quello di Radhika Jha “Confessioni di una vittima dello shopping” pubblicato da Sellerio, una casa editrice come sempre raffinata. L’Autrice – nata a Dehli in India e che ora vive a Pechino dopo essere stata sei anni a Tokyio, esperta di ambiente ed economia – descrive la vita di Kayo, una donna giapponese sposata e madre di due figli, che viene travolta dalla mania del lusso e dell’eleganza divenendo frequentatrice assidua dei centri commerciali dove si vendono costosissimi prodotti di moda stranieri, “i club delle amanti della bellezza”. È sul corpo femminile – pensa la protagonista – che si esprime il fascino. Anche se le case dove si abita sono vecchie e cadenti, le donne devono apparire giovani, fresche e desiderabili. I vestiti e il trucco sono la perfezione stessa. Un modo di pensare che la porta a condurre una doppia vita: da una parte quella di madre premurosa, dall’altra quella di instancabile consumatrice, assieme alle amiche, di vestiti, scarpe, borse e kimono. Spende senza limiti, al di là di ogni ragionevolezza, mentre il marito, impiegato in una banca americana, è totalmente ignaro di quanto succede alla moglie.
Protagonista sotterraneo della vicenda è il danaro attraverso lo strumento delle carte di credito, un invito a spendere senza riflettere, ad abbandonarsi ai sogni, come quello di Kayo, di entrare in una casa americana degli anni Cinquanta indossando un vestito estivo bianco di Christian Dior, scarpe rosse di Gucci, una pochette di Dolce e Gabbana. Farsi invidiare da tutti, insomma. Ma il conto delle carte di credito deborda, i debiti si accumulano e la donna è costretta a ricorrere alla malavita organizzata per ripianare i debiti con la banca, facendone però molti altri. Un gioco senza fine che la costringe persino a vendere il proprio corpo, attraente solo per i suoi prorompenti seni, cupidamente desiderati dagli uomini.
L’Autrice è bravissima nel delineare ambienti e personaggi. Quelli di Tokio, del Giappone e di coloro che si muovono nell’ambito dell’usura e della prostituzione sono perfetti. Non manca neppure l’umorismo nel descrivere i clienti della donna e le loro depravazioni, fra le quali quelle di un pompiere che la possiede come se stesse spegnendo un incendio.
Un romanzo non di fantasia, quindi, poiché riflette una tendenza frequente oggi giorno, e che potrebbe svolgersi in luoghi diversi dal Giappone. Da questo punto di vista è un’opera di valore letterario poiché parla della vita e ricorda quanto scriveva Orazio su cosa ci impedisce di dire la verità ridendo. Il richiamo alla mania di consumare eccessivamente, al consumismo stimolato dalla carte di credito, se usate senza razionalità per acquistare beni superflui, coglie nel segno. Il lavoro di Jha, se letto col sorriso sulle labbra, invita anche a riflettere sulla società di oggi. È divertente e profondo allo stesso tempo. [pg, marzo 2016]
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